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I GEMELLI

Updated: May 14, 2021

Identici e quasi indistinguibili, chi poteva accorgersi se si fossero scambiati tra di loro il turno al militare o… il posto di guida in un rally? Antonio ed Umberto Crisigiovanni, gemelli, ne hanno combinate tante e la passione e la simpatia vengono tutte fuori quando parlano di storie di motori… e di alcuni protagonisti…



Alla guida, uno al posto dell’altro

Umberto: quando correvamo insieme, Antonio era il navigatore ed io il pilota. Partivano in formazione ufficiale, dal parco assistenza, io mi mettevo alla guida, tuta uguale ovviamente, poi in trasferimento, prima della prova speciale, accostavamo e…, lo abbiamo fatto solo qualche volta, ormai si può dire…, io passavo da una parte e lui passava dall’altra…sottocasco, casco e si andava…dal colore degli occhi non ci riconoscevano, se ne accorgevano solo gli amici più stretti.


In officina ad 11 anni

Antonio: abbiamo lasciato la scuola media (ai tempi non obbligatoria ndr), ed io ho iniziato a fare il meccanico ad 11 anni, questo si può dire 😅? In officina è venuta la passione, ed ho continuato a lavorare con l’obiettivo di farmi la mia macchina per poter correre. Umberto dapprima lavorava come idraulico ma poi si è unito a me. Abbiamo cominciato a guardare i primi rally, il Rally di Casarano, tifavamo per Giuseppe Pacella. Cosa attira dei motori? Antonio: la prestazione, non la velocità, ma piuttosto l’abilità di guida del pilota, soprattutto nei rally. Umberto: a me piace il rumore, la prestazione del motore.



Dalla fidanzata, con la Peugeot 205 Rally

Umberto: nel ’91 siamo andati a Trieste per acquistare una Peugeot 205 Rally, l’abbiamo portata a casa, quella era l’auto per correre, per andare a lavorare, per andare dalla fidanzata, per fare tutto.. aveva lo stereo…era la nostra auto in tutto, a quei tempi la portavamo sul posto di gara con la corda a traino per non consumarla, a Bari, Potenza, Taranto…all’epoca si poteva.



I piloti “giacca e cravatta”

Antonio: il rally è cambiato moltissimo, ora sono quasi tutti “giacca e cravatta”, noleggiano le auto…… ma manca l’ABC, non sanno tagliare una curva. Umberto: sapete cosa fa un ‘giacca e cravatta’? Appena tocca il paraurti o pensa di aver toccato un paraurti già si ferma e si ritira, non si sporca le mani e tenta il tutto per tutto, si preoccupa dell’immagine…



Al Rally del Salento, ci siamo persi

Antonio: la nostra prima gara doveva essere il Rally di Casarano nel ’93, ma non si disputò così debuttammo direttamente al Rally del Salento, senza alcuna esperienza… ci siamo buttati in questa avventura, ma avevamo problemi nei trasferimenti, non sapevamo interpretare il radar, per dirla in breve ..ci siamo persi, poi abbiamo ritrovato il percorso e siamo arrivati in anticipo sul controllo a timbro subendo una penalità di 20 minuti. La mattina dopo, pronti a ricominciare… abbiamo trovato sul parabrezza la scritta “squalificati”, “fuori tempo massimo”. Che delusione!



Pezzuto, Siciliano e l’Ing: Carella: per 2 millimetri!

Umberto: Ed un'altra volta? Eravamo riusciti a finirlo, il Rally del Salento, eravamo secondi di classe davanti a Santino Siciliano, ma…Massimiliano Pezzuto, che era terzo, ha fatto ricorso, denunciando che avevamo le gomme irregolari, per 2 millimetri. L’Ing. Pietro Carella, commissario tecnico nazionale, con la sua professionalità, fece il suo dovere, ed i verificatori sono venuti con il calibro, hanno misurato le gomme, ed erano effettivamente non conformi per appena 2 millimetri. Noi non lo sapevamo…non era furberia…. non eravamo per niente a conoscenza di questo dettaglio tecnico, correvamo con le gomme Michelin E2, che in quegli anni erano le migliori su strada e, anzi, eravamo fieri di queste belle gomme. Pezzuto correva con le migliori guida Tackle, aveva i soldi e li spendeva, gomme da rally slick. Se lo avessimo saputo beh…ad essere furbetti avremmo sostituito velocemente gli pneumatici prima di andare in parco chiuso. Il risultato…squalificati noi e Santino Siciliano, anche lui per le gomme… e così Pezzuto è arrivato primo, è matematica!

Quel filare di viti verso Bari

Antonio: correvo con una Peugeot del mio navigatore, una vettura da strada che non aveva niente in termini di preparazione specifica. Quando usi un po’ di più i freni, l’olio si surriscalda e la pompa non tiene, va giù il pedale.

Rimani senza freni. Partiti dalla Fiera di Bari in direzione Giovinazzo, arriviamo ad una curva, schiaccio il pedale ma l’auto non frena …attorno era tutta campagna e …viti, usciamo fuori strada, eccole proprio davanti a noi le viti, le prendiamo in pieno, una dopo l’altra, tirandoci via tutta una fila. E il contadino, cosa ha fatto? Non c’era, …per nostra fortuna al momento era assente…il giorno dopo noi non c’eravamo, lui sì. E voi non lo avete detto a nessuno? Mica si diceva, si ripartiva e basta.





Il fair play di Pierpaolo

Il ricordo più bello legato ad una gara? Umberto: quando si partiva tutti insieme senza pregiudizi. Una volta, al Rally di Bari, correvo nella stessa classe di Pierpaolo Carra, ad un salto è andato via il filo della bobina, la macchina si è bloccata e lui stava per passare. Io gli ho fatto segno ”vai, vai”, lui invece si è fermato e mi ha detto “sali in macchina” si è messo dietro e mi ha spinto fino alla fine della prova.

E’ un ricordo bellissimo perché eravamo nella stessa classe e lui ha voluto aiutarmi compromettendo l’esito della sua stessa gara. Quelli sono i ricordi che ti rimangono.






In gara, con la lasagna di papà

Antonio: papà Marco è sempre stato un vero stimolo per noi, ci seguiva in gara, cucinava la lasagna per noi, per tutti, andavamo a fare i rally e lui era diventato il cuoco ufficiale della scuderia Casarano Corse, oggi Casarano Rally Team. Era contento, non ha mai obiettato su quello che facevamo. Ci ha sostenuto in tutte le nostre scelte, anche quando abbiamo deciso di lasciare un buon posto fisso ed aprire un’officina tutta nostra, che va avanti ormai da 21 anni.



Paura?

Umberto: Mai! Antonio: se guido io no, accanto al conducente sì, ed anche per questo ad un certo punto non ho fatto più il navigatore. Io accanto davo solo fastidio. Abbiamo corso per vent’anni poi ci siamo “divisi” . Mi ha segnato un episodio . Correvo con una Clio Gr A con cambio sequenziale…poi sono ritornato alla Peugeot 206, piccolina, c’era un pilota che mi stuzzicava ed io ho voluto osare di più. Ho cappottato, siamo scesi, ho messo in moto e l’auto è partita, siamo comunque riusciti a finire la gara. Umberto: correvamo uno contro l’altro, entrambi al volante di una Clio Gr A7, lungo la Prova Speciale Alliste, al primo passaggio Antonio esce di strada all’intermedio 11 curva 1, rientra in gara. Dopo passo io, esattamente nello stesso punto esco di strada e rientro. Stessa gara, stessa curva, stesse macchine: è il destino dei gemelli. Tre figli a testa…paura per loro? Antonio: sì, lo ammetto. Umberto: no, neanche per i figli. Marco, che ha 12 anni, inizia ad appassionarsi e in occasione del Rally di Casarano 2021 ha detto ”papà, corriamo insieme?”



Una bella frittata!

Umberto: all’epoca c’era Pierpaolo Carra, che ora è il presidente della scuderia Casarano Rally Team, agli inizi correva con una macchina ‘fatta in casa’, allora si correva con macchine fatte in casa, mentre eravamo in gara la macchina ha incominciato ad andare a tre cilindri. “Sicuramente sarà la guarnizione della testata”- diagnosticò un preparatore- l’unica cosa che potete fare è metterci del bianco dell’uovo nel serbatoio dell’acqua del radiatore”.



Sarebbe dovuto servire a tappare qualche falla alla guarnizione. Abbiamo comprato un intero cartone di uova e le abbiamo rotte tutte nel radiatore dell’auto di Pierpaolo Carra. Per la macchina, nessun risultato, in compenso abbiamo fatto una bella frittata e sprecato 24 uova!!!


Anna

Antonio: “Mi raccomando, prima di andare in macchina abbassate la tuta e poi …fate la pipì!” Anna Tamborrino (recentemente scomparsa ndr.) era la nostra mascotte, una figura materna e rassicurante, con i suoi consigli e i suoi modi decisi e noi eravamo dei ragazzini.

Ci sarà una prossima gara? Umberto: magari il Casarano 2022. Ci stiamo pensando. Adesso l’auto la noleggeremo. Ma giacca e cravatta, mai!

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